Username: Password:
Chi siamo
I Docenti
I corsi
Pubblicazioni
Specializzati
Specializzandi
Bando di Iscrizione

DCA
disturbi dell'umore
disturbi d'ansia
Internet e Realtà Virtuale
      La scuola
Il mondo virtuale: linguaggi, comportamenti, vincoli, risorse e opportunità.
2007, cyberpsicoterapeuti in Second Life?
08/02/2009 - XIV Congresso nazionale AIAMC 8-11 Novembre 2007, Genova

Lo Savio Giovanni, Papale Giuseppe, Di Stefano Simone, Patti
Pepa, Giovani Gaetano, Gullo Francesco, Lo Savio Gerlando, Lo
Savio Nicola, Omodei Fabio

Istituto Tolman, Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, Palermo

Il cyberspazio, nato inizialmente come rete di comunicazione globale, negli ultimi anni fornisce ai navigatori della rete ambienti più o meno virtuali, nel quale l’utente può interagire, giocare, fare affari, e in ogni caso comunicare. Uno tra i più noti di questi mondi virtuali è Second Life, in esso l’utente si rappresenta in una personalità virtuale, nota come Avatar, questa identità virtuale identifica l’utente nella realtà parallela del Web. Alcuni studi hanno mostrato come alcuni comportamenti tenuti nella vita quotidiana vengano rimessi in atto nella vita virtuale (www.nottingham.ac.uk). La domanda che ci siamo posti è legata alla curiosità di capire se le caratteristiche psicopatologiche e non di questi Avatar corrispondessero o meno a quelle che la persona possiede nella reale vita quotidiana. A tal fine è stato chiesto ad un gruppo composto da 10 soggetti con DOC di entrare in SL e, in particolari situazioni, sono stati sottoposti a delle sollecitazioni che hanno messo alla prova alcune precise caratteristiche della loro patologia. Si è potuta registrare una buona correlazione tra le modalità di comportamento messe in atto dai soggetti all’interno delle due realtà in cui si muovevano. Ciò porta a pensare che il compito dei vecchi e dei nuovi psicoterapeuti è e sarà quello di attrezzarsi in maniera adeguata di fronte a queste nuove sfide che l’evoluzione della tecnologia ci pone e pone ai nostri pazienti, inoltre numerosi studi hanno già osservato come la realtà virtuale possa essere utilizzata in maniera efficace nella terapia (Emmelkamp et al., 2001; Maltby et al., 2002). Detto ciò sarà quindi fondamentale comprendere se: ciò che troviamo in Internet è una risorsa oppure no? Serve ad integrare e completare le competenze necessarie nella vita reale o le sta lentamente indebolendo? Noi operatori lo possiamo sfruttare come ambiente di sperimentazione?

Bibliografia:
1) Emmelkamp, P.M.G., Bruynzeel, M., Drost, L., van der Mast, C.A.P.G. (2001). Virtual reality treatment in acrophobia: a comparison with exposure in vivo. CyberPsychology & Behavior, 4, 335–339.
2) Maltby, N., Kirsch, I., Mayers, M., Allen, G. (2002). Virtual reality exposure therapy for the treatment of fear of flying: a controlled investigation. Journal of Consulting & Clinical Psychology, 70, 1112–1118.


Ritorna alla pagina precedente
Powered by Archidea Communication